martedì 16 agosto 2016

Suicide Squad: i veri cattivi sono i critici



La Dc/Warner arriva al giro di boa con il suo terzo film del DcEU (Dc Extended Universe): Suicide Squad.
Era fondamentale che questo film girasse per il verso giusto, visto che il primo film era Man Of Steel, dove con un prologo di 15 minuti e 69 sottotrame (Superman che nasce, suo padre che avverte tutti dell’imminente esplosione del pianeta, Zod che fa un colpo di stato, la tenera storia d’amicizia tra Jor El e il suo drago , il dna dei Kryptoniani, il sommo ministro che porta a spasso il cane spaziale…) ci regala il Superman meno umano della storia cinematografica, in uno scontro finale fatto di “Ti tiro nei palazzi anche se non serve a nulla” che si conclude con Superman che scrocchia il collo al cattivo.
Il secondo film era Batman v Superman, un brodo primordiale dove solo chi ha la più profonda e oscura conoscenza degli albi a fumetti può uscirne vivo.

Ora, la Dc, sembra aver basato il suo grande piano cinematografico su un concetto molto semplice, ovvero “se l’ha fatto la Marvel lo DOBBIAMO fare anche noi”, quindi eccoli che partono all'inseguimento dell’universo cinematografico espanso, creando film che ripercorrono quello che il pubblico ha già visto grazie alla Marvel per mostrare quanto il loro tono più adulto e serioso sia funzionale al genere.
Suicide Squad infatti è lo “specchio riflesso” a quei Guardiani della Galassia marvelliani, dove un gruppo di randagi si ritrovava a fare cose in giro per lo spazio.
Suicide Squad è un film travagliato, che è stato in parte rigirato perché quella seriosità di Batman V Superman fece storcere il naso a tutti quelli pagati dalla Marvel a molti. Quindi si è deciso di dargli un tono più leggero, più divertente, cercando di introdurre un gazilione di personaggi, introducendo il nuovo Joker che inevitabilmente sarebbe stato paragonato al compianto Heath Ledger, espandendo ulteriormente l’universo di Batman e compagnia e facendo in modo che fosse pure un buon film. Insomma, il regista Ayer, è sopravvissuto al suicidio (squadra) per puro miracolo.
Ma alla fin fine, come è ‘sto film?

Incostante, folle, formato di dissonanze e, per certi versi, incredibilmente sbagliato. E la mia è un’opinione positiva! Nel senso che anche i personaggi sono incostanti, folli, dissonanti e incredibilmente sbagliati, perché sono dei pazzi, dei killer, dei mutanti o degli assassini.
Il film ha cuore, si vede lo spessore anche nei personaggi più abbozzati, perché gli attori, con l’aiuto di Ayer, si sono divertiti e appassionati a quella storia inconcludente che è la trama, che ha una colonna sonora fatta rock e pop che si lega maldestramente alla colonna sonora originale del tutto dimenticabile.
Ma se ci sono tutti questi difetti, come fa ad essermi piaciuto? Non me lo spiego nemmeno io!
Sarà che il nerdismo  queste cose le prende sul serio e sta rovinando il divertimento  a tutti, ma il fatto è che, una volta che il film parte ti lascia una cosa che da tanto si era perso in questa tipologia di film: lo stupore!  Un film divertente, dove fino all'ultimo si è cercato di tirarne fuori il meglio e che, a livello d’azione, è godibilissimo nelle parti di presentazione dei personaggi e negli scontri di cazzotti/spade/armi da fuoco, che poi cade pacchianamente sugli effetti visivi e sui superpoteri, rendendo il villain poco più che un boss di Tomb Raider.

Un film, in cui la cosa che funziona dall’inizio alla fine sono i personaggi, tra cui spiccano Harley Quinn, Deadshot e il Joker, contornati da una banda di comprimari di tutto rispetto, con ognuno che svolge il ruolo che deve svolgere.

Harley Quinn: Margot Robbie è perfetta, anche senza il pigiamone bicolore del fumetto, che a sentire certa gente era una grossa mancanza di rispetto non averglielo fatto indossare. Personaggio che si sforza di essere ciò che vuol mostrare, ma che sotto soffre per la travagliata storia d’amore col Joker.
Poi magari c’ho capito male io, visto che ogni volta che Harley era messa di spalle iniziavo a perdere il contatto con la realtà.

Bene vediamo come evolve la tramAAAAHIDSJNBSKJDVBNKDIZVBSK
Joker: Avete sentito le lamentele per i sette minuti on screen di Jared Leto, ma di sicuro non vi hanno detto con che cura siano stati spalmati nel film. Per tutto il film, il pagliaccio è presente e la sua presenza si fa sentire, anche grazie all’interpretazione di Leto che trasuda follia con quegli occhi di ghiaccio.
                                 
"Dopo Jack Nicholson, Heath Ledger fallirà miseramente"
                                    
Deadshot: Will Smith torna a recitare come una normodotato (e non venite a dirmi “eh ma la ricerca della felicità” perché vi sciolgo nell'acido), dando spessore, ironia, rabbia, cattiveria, ad un personaggio che si ama già dopo i primi 2 minuti.

Che poi è diventato uguale uguale allo Zio Phil de "il principe di Bel Air

El Diablo: personaggio incredibilmente sviluppato, il cui arco narrativo rappresenta un po’ la parabola della redenzione della squadra suicida stessa. Anche se tutti hanno un look fighissimo e lui va in giro con la canotta, si riavrà nel finale dove si dimostrerà fondamentale per risolvere la situazione.

Incantatrice: personaggio curioso e che non si capisce bene dove voglia andare a parare, che ha un design e una movenza molto bella in certe scene, forse rovinate dalla CGI. Peronaggio troppo statico e che non ha un vero e proprio momento in cui può brillare di luce propria, anche se il difetto maggiore sono le sopracciglia!
Non ci dormirò la notte!

Capitan Boomerang: un australiano bravo a lanciare i boomerang, che nel 2016 equivale a ricevere critiche per razzismo. Il personaggio comico del gruppo, che non potendo essere credibile sul punto di vista dell’ultilità, è credibilissimo nella sua idiozia!

Slipknot: fondamentale per il gruppo (risate registrate).

Rick Flag: quello più fuori posto, ma che comunque serve a tenere unito il gruppo con il pugno di ferro, ma che rivela anche un cuore d’oro e un fetish per le soppraciglia giganti, essendo l’uomo di incantatrice.

Katana: personaggio immobile, che parla poco e picchia molto. Un personaggio simile non poteva essere analizzato con lunghi dialoghi, ma basta una piccola scena per comprendere tutto ciò che c’è da sapere.
Non sarà il personaggio migliore, ma ha una bella maschera e non è Slipknot

Killer Croc: esteticamente parlando, il coccodrillone è perfetto, considerando la scelta di usare make-up al posto della CGI. Il movimento animalesco, soprattutto in una sequenza subacquea, rende perfettamente il personaggio, che è quello grosso e silenzioso del gruppo, ma che quando parla dice battutine che un po’ mi han fatto storcere il naso… Comunque non è Slipknot!



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